"Perché anche se ho capito quello che mi fa stare male, poi non lo evito?"

Mi chiedono spesso come mai una persona può anche capire le cose che la fanno stare male, ma poi non riesce a starne lontano.

Provo a spiegarlo con un piccolo esempio che mi hanno raccontato.

gallucci psicologo torino

Quando i bambini sono piccoli, sono curiosi del mondo, lo esplorano, così tanto che a volte rischiano ad esempio di infilare le piccole dita nella presa della corrente...
Allora arriva un adulto vigile e attento e lo allontana dal pericolo.
E magari lo rimprovera, e gli spiega, a parole o con gesti, il rischio che corre, che si può fare molto male.
Una volta, e poi due e poi tre.

Cos'è che farà in modo che quel bambino nelle sue esplorazioni eviti il pericolo di fulminarsi?
Aver ascoltati i rimproveri? Aver capito le spiegazioni?
No. O meglio non solo quello (magari fosse così semplice!). 

Quello che lo può proteggere, che ci può proteggere, è il pensiero dell'Altro,
che un Altro (un adulto) si è preoccupato di proteggerlo.
Una volta, e poi due e poi tre.

Avere abbastanza valore da far muovere e attivare le risorse dell'Altro è un pensiero che fortifica e protegge.
E con il passare del tempo, quel bambino potrà pensare a sé stesso come una persona da proteggere (e che può proteggere altri).

Così in psicoterapia.
Suggerimenti, consigli, spiegazioni, interpretazioni sono in realtà spesso pretesti.
Quello che ti dà forza e valore, che ti fa sentire degno di essere protetto è il fatto che un Altro si fermi al tuo fianco e passi un po' di tempo a usare le sue risorse e competenze per provare a proteggerti.

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Cosa fa uno psicologo? [Sii paziente]

Mi chiedono spesso cosa faccio come psicologo.

Al posto di fare il consueto spiegone, questa volta mi giunge in aiuto questa poesia.

gallucci psicologo torino

"Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poiché non sapresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta"

Rainer Maria Rilke (da "Lettera ad un giovane poeta")


Aiuto i pazienti a coltivare la pazienza,
ad amare e ascoltare le proprie domande,
mettendosi in condizione di accettare ciò che non si rivela subito,
che non ha un riscontro o significato immediato.

C’è tempo per le proprie risposte,
nel frattempo bisogna vivere le domande.
Ora.

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