I volti dell'omofobia

Dopo aver esaminato il concetto e termine di omofobia, ora vediamo quali sono le forme in cui si può esprimere.

Se consideriamo l'omofobia come un continuum multidimensionale, che comprende cioè le credenze, gli atteggiamenti e i comportamenti individuali ma anche le pratiche sociali e le rappresentazioni culturali rispetto all'omosessualità, possiamo analizzarla in 4 forme principali in continua interazione tra loro: intraindividuale, relazionale, istituzionale e culturale.

gallucci psicologo torino

Omofobia

Dopo la derubricazione dell'omosessualità come malattia, il DSM-III (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) del 1974 rimaneva come disturbo psichiatrico la nuova categoria dell'"omosessualità egodistonica", cioè solo la sofferenza rispetto al proprio orientamento sessuale.
Questa categoria clinica è stata poi rimossa nel 1987, quando si comprese che l'egodistonia può far parte del percorso di una persona omosessuale in un contesto stigmatizzante, omonegativo (ed è su questo residuo del paradigma patologico ormai superato che si basano le cosiddette terapie riparative o di conversione).

Le discipline psicologiche hanno cambiato quindi da tempo il loro oggetto d'interesse in questo campo: non ci si chiede più chi sono le persone omosessuali, in cosa si distinguono dagli eterosessuali, la causa del loro diverso orientamento sessuale, quanto invece perchè l'orientamento omosessuale è stigmatizzato, quali sono i meccanismi e le funzioni psicosociali del pregiudizio omofobico, com'è possibile intervenire per contrastare gli stereotipi e prevenire le discriminazioni.

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Lutto: come andare avanti?

La morte e la fine di un legame caro è un cambiamento importante e doloroso della vita, perchè si deve accettare la realtà che qualcuno di importante non è più con noi.

Si può sentire il bisogno di aggrapparsi a qualche traccia di familiarità, come mantenere (per quanto possibile) i ritmi normali di ogni giorno, la routine precedente la morte.
Scendere dal letto la mattina, andare al lavoro, occuparsi dei bambini o della casa, portare a spasso il cane, mantenere hobby o sport fanno parte del processo di elaborazione del lutto.

Schemi e abitudini quotidiane possono sostenere come impalcature (per non crollare), ma possono anche presentare delle insidie.
Come si fa a capire quando le attività iniziano a diventare iperattività? Come si può distinguere tra l'essere occupati in modo salutare e il distrarsi in modo dannoso?

Elogio della gratitudine (e 3 modi per praticarla)

Siamo spesso preoccupati per quello che non abbiamo o per le cose che non sono accadute e, di conseguenza, raramente ci rendiamo conto di ciò che invece abbiamo.
Ci sono sempre molte cose per cui essere riconoscenti, anche se troppo spesso tendiamo a non ricordarlo. Dimenticando il legame che esiste tra la nostra insoddisfazione e la gratitudine, o meglio, la sua assenza.